Dentro la rivoluzione del denaro: tra fiducia digitale, nuove monete e il ruolo delle istituzioni
Nel quadro del Mese dell’Educazione Finanziaria 2025, il CDTI, in collaborazione con l’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT), ha organizzato un seminario dedicato a uno dei temi più urgenti dell’economia contemporanea: la trasformazione del denaro nell’era digitale.
L’incontro ha riunito una squadra di esperti composta da Monica Gabrielli, specialista di innovazione e sistemi di pagamento nella Pubblica Amministrazione; Daniele Pannone, ricercatore dell’UNINT e cofondatore del laboratorio Prometheus; Pietro Abbati Marescotti, esperto di blockchain ed economia decentralizzata; Paolo Maria Gangi, avvocato e docente specializzato in mercati digitali; Francesco Amendola, Innovation Manager e coordinatore del tavolo tecnico “AI Cyber Sentinels” del CDTI; e Vincenzo Santoro, Presidente del Gruppo di Lavoro AI del CDTI.
Attraverso i loro interventi, il seminario ha offerto un percorso articolato che ha intrecciato storia della moneta, tecnologia blockchain, mercato delle criptovalute, quadro regolamentare europeo e scenari futuri legati alle valute digitali delle banche centrali. Un approfondimento che ha voluto fornire strumenti di comprensione indipendenti dal sensazionalismo, restituendo il contesto tecnico e sociale in cui stanno maturando criptovalute, stablecoin e CBDC.
A chiusura dei lavori, Maria Pia Giovannini, Presidente del CDTI, ha voluto sottolineare il valore dell’iniziativa e il ruolo del Club nel promuovere conoscenza critica e responsabilità digitale:
«Ringrazio tutti i relatori: è stato un evento di grande qualità, che rappresenta l’essenza più alta della mission del nostro Club: comprendere che viviamo in una fase in cui le tecnologie sono davvero dirompenti e possono incidere profondamente sulla vita sociale. Un presidio di persone competenti, capace di analizzare questi fenomeni con serietà e lucidità, può offrire un contributo prezioso, anche a supporto delle istituzioni».
È possibile rivedere la registrazione completa dell’appuntamento sul canale YouTube dell’Università:
La moneta come infrastruttura di fiducia
L’avvio dei lavori ha ricostruito l’evoluzione del denaro dalle sue origini alle forme più recenti: banconote, carte, wallet digitali, token. Un passaggio chiave è stata l’adozione di una prospettiva sociologica: la moneta come infrastruttura di fiducia che abilita la cooperazione tra soggetti che non si conoscono.
Da qui il focus dell’intero seminario: comprendere come la fiducia si sposti dagli intermediari agli algoritmi e come questo cambi la natura stessa della moneta.
Blockchain: tecnologia, governance e limiti
Una sessione ad alto contenuto tecnico ha approfondito il funzionamento della blockchain, evidenziando:
- come i registri distribuiti sostituiscano il ruolo dei garanti centralizzati;
- il trilemma tra decentralizzazione, sicurezza e scalabilità;
- i casi d’uso già attivi e quelli in fase di sperimentazione, anche nel settore pubblico.
È stato messo in luce come l’hype tecnologico degli ultimi anni abbia generato entusiasmo eccessivo e scarsa consapevolezza, spingendo spesso a cercare “soluzioni blockchain” prima ancora di definire il problema reale.
Criptovalute e stablecoin: tra innovazione e rischio sistemico
L’analisi del mercato delle criptovalute ha mostrato un ecosistema altamente dinamico: oltre 9.000 crypto attive e una capitalizzazione globale che supera i 3.400 miliardi di dollari.
Particolare attenzione è stata dedicata alle stablecoin, oggi centrali nel panorama delle valute digitali, con un mercato superiore ai 300 miliardi e 250 progetti attivi nel mondo, la maggior parte ancorati al dollaro.
La discussione ha toccato:
- i modelli di funzionamento delle stablecoin “collateralizzate” e “algoritmiche”;
- i rischi di volatilità, mancanza di trasparenza e uso improprio;
- il ruolo del regolamento europeo MiCA, primo tentativo organico di disciplinare asset e token digitali.
CBDC ed euro digitale: la risposta istituzionale
Uno dei momenti più rilevanti è stato dedicato alle valute digitali delle banche centrali. I dati condivisi mostrano un quadro chiaro: 114 Paesi stanno studiando o sperimentando una CBDC e tre l’hanno già implementata (Bahamas, Giamaica, Nigeria) .
Al centro dell’incontro, l’approfondimento sull’euro digitale, progettato dalla BCE come complemento del contante:
- non è una criptovaluta, né uno strumento di investimento;
- mira a rafforzare sovranità monetaria, stabilità, sicurezza e inclusione;
- inizialmente circolerà con limiti contenuti (es. 3.000 euro per wallet);
- sarà basato su standard interoperabili e offrirà nuovi servizi tramite un modello “as a service”.
Il dibattito ha evidenziato come l’euro digitale non sia un’alternativa al contante, ma un’integrazione necessaria in un contesto in cui i pagamenti digitali superano già l’uso del contante in molti mercati europei.
NFT, metaverso e agentic AI: i nuovi ecosistemi del valore
La sessione conclusiva si è spinta oltre il perimetro monetario, analizzando come tecnologie emergenti – NFT, metaverso, agentic AI – ridefiniscano identità digitale, forme di proprietà e nuovi modelli economici.
Il tema centrale è stato l’impatto della convergenza tra intelligenza artificiale e asset digitali sulla gestione del valore e sulle relazioni tra utenti, piattaforme e istituzioni.