Dovremmo interrogarci su quanto e cosa può fare la tecnologia, oppure su quali modelli sociali e valori si fonda e diffonde? È questa la domanda che attraversa l’edizione 2025 del Digital Ethics Forum, evento patrocinato dal CDTI, a cui interverrà Mauro Munzi, il nostro Responsabile della Comunicazione.
Le coordinate del DEF 2025
Il DEF nasce con l’obiettivo di promuovere un uso etico e sostenibile delle tecnologie digitali, coinvolgendo professori e studenti, professionisti, lavoratori e cittadini in un dialogo aperto e multidisciplinare.
L’edizione 2025, dal titolo “Iniziative per un uso etico e sostenibile delle tecnologie digitali. Dalla società alle aziende, verso nuove prospettive industriali in Europa”, si terrà:
- Mercoledì 29 ottobre presso CTE NEXT (Corso Unione Sovietica 216, Torino)
- Giovedì 30 ottobre presso Frontiere (Via Oslavia 6, Roma)
L’evento, in forma ibrida, riunirà educatori, psicologi, filosofi, informatici e rappresentanti del mondo industriale, per riflettere sul rapporto tra etica, impresa e innovazione tecnologica.
Tra i temi affrontati:
- Bias e rischi dell’intelligenza artificiale
- Uso responsabile delle tecnologie e Green IT
- Prospettive industriali europee per un digitale sostenibile
L’intervento di Munzi: “Il ghost working per le AI è socialmente ed eticamente sostenibile?”
Tra i relatori dell’edizione 2025 figura Mauro Munzi, Responsabile della Comunicazione del CDTI, con un intervento dedicato a un tema di frontiera: il ghost working nell’intelligenza artificiale.
Il suo contributo mette in luce una realtà spesso ignorata: milioni di lavoratori invisibili nel mondo digitale svolgono attività fondamentali per addestrare e mantenere operativi i sistemi di AI – dall’etichettatura dei dati alla moderazione dei contenuti, fino alla verifica e pulizia delle informazioni – in condizioni di precariato, controllo algoritmico e assenza di tutele.
Nel suo intervento, Munzi esplorerà le forme di alienazione che caratterizzano il ghost work, illustrandone gli impatti psicologici e sociali, in particolare tra i moderatori di contenuti esposti quotidianamente a materiali traumatici.
L’intervento di Munzi invita a una riflessione collettiva sull’etica dell’automazione e sulla necessità di quadri normativi globali per tutelare chi lavora dietro l’intelligenza artificiale, promuovendo retribuzioni eque, diritti sindacali e trasparenza nei processi di sviluppo AI.Maggiori informazioni e iscrizioni su www.digitalethicsforum.com.